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Solare termico: gli errori da evitare in fase di progettazione ed installazione

In Italia, in particolar modo nel settore residenziale, negli ultimi anni è andata sempre più diffondendosi la “moda” di installare pannelli solari termici sulla copertura degli edifici, che nella maggior parte dei casi sono abbinati ad una caldaia a gas e servono a coprire, almeno in parte, la produzione di acqua calda sanitaria. Questo trend è dovuto al fatto che molti Comuni prevedono, sia in caso di nuove costruzioni che di ristrutturazioni ed interventi di una certa rilevanza sul patrimonio residenziale esistente, l’obbligatorietà di coprire almeno il 50% del fabbisogno di acs sfruttando fonti energetiche rinnovabili. In taluni casi i pannelli solari possono servire anche come ausilio per il sistema di riscaldamento, ma vanno previste superfici maggiori e non essendoci alcun obbligo in tal senso questo avviene assai più di rado. In tutti i modi, si tratta pur sempre di tecnologie relativamente giovani, rispetto alla quali, purtroppo, sia i progettisti che gli installatori molte volte non sono adeguatamente preparati e questo, con il tempo, può generare inconvenienti non da poco. Nella maggior parte dei casi, infatti, il malfunzionamento di un impianto solare è legato a dimenticanze nella progettazione, ad errori nell’istallazione e a guasti inaspettati di alcuni componenti.

È importantissimo eseguire a monte un preciso dimensionamento ed un’accurata progettazione dell’impianto solare termico, così come bisogna prestare particolare attenzione anche alle fasi di installazione dello stesso, in modo tale che “l’intero sistema” funzioni alla perfezione ed alla massima efficienza possibile, senza che insorgano problemi e che ben presto si rendano necessari interventi di manutenzione straordinaria.

Vediamo dunque quali sono le problematiche più frequenti che si riscontrano in un impianto solare e con quali piccoli accorgimenti è possibile ovviarvi.

La più comune causa di malfunzionamento di un impianto solare è in assoluto la perdita di fluido termovettore, che non è da imputare alle componenti solari dello stesso, ma piuttosto a quelle idrauliche  e può portare allo svuotamento del circuito primario. Le cause di questo genere di perdite possono essere molteplici: in alcuni casi sono da imputare ad errori di saldatura nelle giunzioni, in altri sono dovute alla scelta errata di valvole, pompe o altri componenti che non sono in grado di assicurare una resistenza adeguata alle alte temperature oppure ai fluidi contenenti glicole. Bisognerà dunque prestare particolare attenzione a tutti quei punti che all’interno del circuito risultano essere più critici, che sono poi in realtà quelli caratterizzati da elementi di giunzione e quelli che si trovano all’uscita dei collettori, dove la temperatura è più alta. Per evitare inconvenienti basterà, in fase di progetto, tener conto di quanto appena detto, cercando di limitare il più possibile le connessioni e di scegliere con cura i diversi componenti idraulici a seconda delle caratteristiche di resistenza al calore che presentano ed in base alla loro compatibilità con fluidi speciali.

Anche la scelta e l’installazione del tipo di valvole di sfiato più consone risulta importantissima: queste potranno essere di tipo manuale o automatico, ma in quest’ultimo caso dovranno essere dotate di una valvola di intercettazione posizionata a monte della loro posizione, mentre purtroppo è frequente trovarne installate di automatiche senza alcuna intercettazione. Le valvole di sfiato infatti, che si trovano installate nella parte alta di ciascun impianto solare e servono a permettere l’evacuazione di eventuali bolle di aria accidentalmente presenti all’interno del circuito primario, si rivelano essere fondamentali soprattutto in fase di riempimento dell’impianto, quando chiaramente vanno lasciate aperte. Durante il funzionamento ordinario, però, bisogna assolutamente evitare che queste lascino “scappare” del fluido termovettore che si è vaporizzato a seguito di una stagnazione anche parziale e dunque nel caso si propenda per quelle automatiche dovrà esser presente anche un dispositivo di intercettazione.

Altro errore piuttosto frequente è quello che porta a sottodimensionare il vaso di espansione, ovvero quel  componente dell’impianto a cui è affidato il compito di compensare le dilatazioni termiche del fluido termovettore presente nel circuito primario. Nel caso in cui si verifichi una stagnazione, il vaso di espansione permette l’alloggiamento del vapore prodotto raffreddando il circuito, dunque qualora questo venga sottodimensionato viene meno la sua funzione primaria, la pressione nel circuito aumenta più di quanto gli è consentito e di conseguenza si verifica una perdita del fluido termovettore attraverso l’apertura della valvola di sicurezza. È bene sempre anche premurarsi che il vaso di espansione non venga sottoposto a eccessivi stress termici, per cui sarebbe bene evitarne l’installazione nei punti più cadi del sistema.

In un impianto solare termico vi è sempre un tratto di tubazioni di collegamento ai collettori che corrono all’esterno; questo di per sé non causa problemi a patto che queste vengano protette con appositi rivestimenti in alluminio, le cosiddette “coppelle”. La mancanza di queste ultime, che purtroppo risulta essere piuttosto frequente, fa sì che lo strato isolante delle tubazioni venga danneggiato da uccelli o roditori (si veda foto) e, nel migliore dei casi, perda completamente le sue proprietà isolanti.

Ovviamente poi, così come avviene per ogni altro tipo di impianto, anche quello solare termico, per quanto ben progettato e correttamente installato, necessiterà di una adeguata e regolare manutenzione ordinaria in modo da garantirne l’ottimizzazione delle prestazioni ed un corretto funzionamento, ma per non avere problemi di sorta basta davvero poco, sia in termini di tempo che di spesa.