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Bozza Decreto Rinnovabili Elettriche 2018

Il Ministero dello sviluppo economico non lo aveva mai dichiarato esplicitamente. Da quello che si evince dalla prima bozza, apre che il nuovo decreto rinnovabili elettriche faccia spazio anche al fotovoltaico. A confermarlo è la bozza in queste ore in circolazione. Il decreto, valido per il triennio 2018 -2020  però al momento è solo in fase di bozza.

La bozza è stata inviata dal MiSE al Ministero Dell’ Ambiente che poi dovrà avere anche il nulla osta da parte edll’ ARERA (Autorità energetica), per poi finire sui tavoli a Bruxelles

Le indiscrezioni fino a questo momento parlano di una rivoluzione che riguarda l’introduzione  di gare tecnologicamente neutre. Ciò significa che fonti diverse dovranno darsi battaglia sugli stessi contingenti di potenza. Pare che vengano quindi identificate tre macro-classi:

1. La prima classe per il  fotovoltaico ed eolico a cui va la parte da leone: in gara ci sono, in totale, 580 MW per l’iscrizione ai registri e 4.800 MW per le aste al ribasso . La priorità viene data per progetti su discariche, cave, miniere o siti contaminati.

2- La seconda classe è per gli impianti idroelettrici, geotermici (priorità a quelli con re-iniezione totale del fluido), a gas derivati da processi depurativi o a gas da discarica: in gara c’è un contingente di potenza di 140 MW per i registri e 245 MW per le aste.

3- La terza classe racchiude gli interventi di rifacimento totale o parziali di tutte le tecnologie sopra elencate a patto che gli impianti siano in esercizio da almeno due terzi della loro vita utile e non stiano ricevendo già degli incentivi al momento della domanda. 

Gli impianti oggetto dei vari progetti,  non potranno essere realizzati in maniera indiscriminata in zone già sature di fer non programmabili connesse in rete. Per questo motivo,  gli operatori interessati dovranno comunicare al GSE quelle che sono le  zone critiche indicando l’ulteriore capacità produttiva massima che può essere aggiunta alla rete. Alle aste è consentita anche la partecipazione di impianti esteri purchè esportino in Italia la loro produzione ( previo un accordo di libero scambio)

 

Link alla bozza del decreto