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Efficienza energetica degli immobili, come e perché decidere di riqualificare la propria abitazione

Quando si parla di efficientamento energetico ci si vuole riferire a tutti quegli interventi possibili ed attuabili su un qualunque immobile, che consentono di ridurre, talvolta anche in maniera consistente, lo spreco di energia ed i costi di gestione legati all’ordinaria amministrazione della propria abitazione.

Oramai da diversi anni, chi decide di ristrutturare o riqualificare la propria casa con interventi che ne migliorano l’efficienza energetica può beneficiare di importanti sgravi fiscali, che la legge di Stabilità 2015 ha prorogato fino al 31 dicembre 2015, mantenendo l’aliquota massima precedentemente applicata, sia per gli interventi di ristrutturazione (50%), sia per le opere di riqualificazione energetica degli edifici (65%). Proprio in virtù di ciò, chi ancora non fosse intervenuto per migliorare ed “aggiornare” la propria abitazione può cominciare a pensare di mettere in cantiere qualche opera di manutenzione straordinaria, approfittando così del cosiddetto Ecobonus.

Le opportunità di intervento sono molteplici e benché tutte possano ritenersi valide, ovviamente non tutte consento il medesimo risparmio energetico, così come ciascuna necessita di un diverso investimento di capitale iniziale ed ha un suo ben preciso ritorno economico con tempi di rientro differenti; senza contare che in taluni casi può essere necessario intervenire in maniera sostanziale sulle strutture esistenti, mentre altre soluzioni prevedono un lavoro più “pulito”, che può essere fatto in tempi brevi e senza particolari problemi per l’utenza che può tranquillamente continuare ad abitare l’immobile senza avvertire alcun disagio.  

Gli ambiti di intervento sono essenzialmente tre:

  • si può intervenire sull’involucro, scegliendo di isolare le murature esterne, la copertura, gli eventuali solai contro terra o sostituendo gli infissi con altri molto più performanti (a doppia o tripla camera con la presenza di gas basso emissivi nelle camere d’aria, o sottoposti a particolari trattamenti superficiali);
  • si può poi intervenire sull’impianto di climatizzazione invernale, sostituendo la propria vecchia caldaia con una a condensazione e/o pompe di calore, magari modificando il sistema distributivo e di regolazione ed inserendo al posto dei tradizionali caloriferi dei pannelli a pavimento;
  • in aggiunta a tutto ciò si può decidere di ricorrere all’impiego di fonti energetiche rinnovabili: potrebbe trattarsi di un impianto fotovoltaico, di un solare termico o di un mini eolico, anche in questo caso tutto andrà valutato in rapporto a vari parametri.

Chiaramente i risultati migliori si ottengono attraverso una riqualificazione globale dell’immobile, che intervenga sia sull’involucro, che sull’impianto con l’aggiunta di fonti alternative, ma per svariate ragioni, differenti caso per caso, non sempre questo è possibile. Per riuscire a stabilire quali siano gli interventi più idonei per rendere più efficiente la nostra casa, ottenendo un effettivo risparmio sulle bollette ed un livello di confort abitativo migliore è assolutamente consigliabile affidarsi ad un “consulente energetico”, figura professionale qualificata in tal senso e specializzata nel trovare la miglior soluzioni per ciascuno. Quest’esperto innanzitutto procederà ad un sopralluogo della nostra abitazione, eventualmente eseguendo prove specifiche con l’ausilio di termocamere o altri strumenti idonei ed esaminerà tutta la documentazione tecnica di cui si dispone; a seguire effettuerà una diagnosi energetica del nostro immobile, quantificando gli attuali dispendi energetici ed i relativi costi di gestione e solo successivamente, anche tenendo conto delle esigenze del singolo, vi farà diverse proposte di intervento, indicando per ciascuna costi, benefici, tempi e modalità di esecuzione.

I fattori da tenere in considerazione nel’analisi e nella scelta finale infatti sono molteplici: innanzitutto bisognerà capire le tipologia edilizia che caratterizza il nostro immobile, una cosa infatti è se si desidera intervenire su un appartamento all’interno di un condominio e tutt’altra è se si parla di una villetta indipendente, nel primo caso infatti potremo, ad esempio, decidere liberamente di intervenire sulle murature esterne realizzando un rivestimento a cappotto, mentre nel secondo caso qualora desiderassimo migliorare la qualità dell’involucro opaco dovremo pensare ad un isolamento dal’interno, che però ridurrebbe in qualche misura le superfici interne a nostra disposizione. Altri parametri da tenere in considerazione sono la zona climatica, il contesto urbanistico ed tipo di esposizione che caratterizzano il nostro edificio, nonché l’anno di costruzione dell’immobile e le tecnologie costruttive impiegate per la sua realizzazione. Vi è poi da affrontare anche la questione economica, che specie di questi tempi non può essere sottovalutata, poiché sgravi fiscali a parte, a seconda dell’intervento che si decide di attuare è necessario un diverso investimento iniziale di capitali; in tutti i casi è bene tener conto che oggi molte banche hanno istituito linee di credito apposite per agevolare la realizzazione di interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica.

Anche riuscire a districarsi tra la normativa vigente, capendo effettivamente cosa può essere detratto, in che misura e a fronte di quale documentazione prodotta ed iter seguito, può essere molto complesso e talvolta prendendo decisioni avventate ed improvvisate, senza averne effettiva competenza si può rischiare di fare peggio che meglio, per cui la prima cosa da fare è indubbiamente quella di contattare un professionista che esegua un’accurata diagnosi energetica e vi sappia guidare ed indirizzare verso gli interventi più opportuni del caso.