Aspettando la presentazione ufficiale dello studio CESEF

Sono sempre più numerose le categorie professionali, le associazioni ed i partiti politici che, oggi come oggi, si fanno promotrici del fatto che l’efficienza energetica dovrebbe rappresentare il fulcro dello sviluppo del paese, non solo per quanto concerne le politiche energetiche ed ambientali nazionali e internazionali, ma anche come strumento di rilancio economico ed industriale per il Paese.
Proprio allo scopo di finalizzare ed orientare le decisioni delle istituzioni politiche e finanziarie, ma anche quelle degli operatori della filiera che sotto vari frangenti fa capo all’efficienza energetica, il CESEF (Centro Studi sull’Economia e il Management dell’Efficienza Energetica) ha realizzato uno studio intitolato “L’efficienza energetica in Italia. Proposte per competere, finanziare, regolare”, i cui risultati saranno ufficialmente presentati il 7 ottobre a Milano, alla presenza del Viceministro Claudio De Vincenti e di Guido Bortoni, Presidente dell’AEEGSI (l’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico).
In via del rutto generale si può dire comunque che da questo rapporto emerge un quadro dalle elevate potenzialità di crescita ancora non sfruttate: se solo si riuscissero a centrare gli obiettivi di risparmio energetico stabiliti dall’unione europea per il 2020 (25,8 Mtep risparmiati al 2020) non solo si comincerebbe a salvaguardare l’ambiente, ma nei prossimi sei anni si verrebbe a creare un giro d’affari di oltre 43 miliardi di euro, che potrebbe seriamente ridare slancio ad un settore come quello dell’edilizia che ormai da diversi anni risente fortemente della crisi.
Diversi comunque i problemi da affrontare per riuscire a sfruttare al meglio quest’opportunità: innanzitutto vi è un problema di “domanda”, che sovente trova difficoltà ad esprimersi, anche a causa della legislazione vigente ed accanto a questo troviamo un sistema finanziario non ancora sufficientemente preparato. I fondi europei che verranno stanziati a sostegno di interventi di efficientamento energetico, a partire dal 2014 e fino a tutto il 2020, potrebbero giocare un ruolo chiave, ma per riuscire ad approfittare a pieno di questo denaro è necessario aver ben in mente una pianificazione concreta ed efficace dei progetti che si desidera realizzare.
Un’ulteriore criticità del settore, analizzata in maniera puntuale nel rapporto del CESEF, sono i modelli di offerta che nel prossimo futuro andranno rivisti ed adeguati, poichè se da un lato, le società più attive sul piano dell’efficienza energetica (in particolare le ESCo) sono caratterizzate da piccole dimensione e da una bassa capitalizzazione, che ne limitano molto il potenziale di attività; dall’altro invece, le società maggiori, utility e produttori di tecnologie, che potenzialmente sarebbero in grado di investire più pesantemente nel settore, sono poco o per nulla focalizzate sull’efficienza energetica, che tutt’al più viene offerta come elemento complementare.
Il rapporto del CESEF si conclude con una serie di proposte per il rilancio del settore.
Appuntamento allora a Milano, martedì 7 ottobre al Centro Congressi Fondazione Cariplo, in via Romagnosi 8, per il primo Workshop del centro studi CESEF.

 

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