Fotovoltaico con caratteristiche innovative su tetto

Con l’ultima revisione del 30 Agosto il GSE ha fatto un po più di chiarezza in quello che sembrava diventare un ginepraio normativo. Ora, dopo 5 mesi ed i primi impianti approvati è possibile parlare di soluzioni attuabili su larga scala.

Ciò che rende un impianto tale da poter beneficiare della maggiorazione legata alle sue “caratteristiche innovative sul tetto” è il fatto che la superficie fotovoltaica debba svolgere interamente il ruolo di copertura, ovvero delle tegole o della lamiera zincata, il che si traduce fondamentalmente in impermeabilità ed isolamento. Significa quindi che se la superficie fotovoltaica viene rimossa, si perdono le caratteristiche vere e proprie di copertura. Il discorso quindi va incentrato sia sul sistema di posa sul tetto che sui moduli stessi, qualora fungano da vere e proprie tegole. Se quindi in passato si è avuta notizia di impianti approvati posati con soluzioni “artigianali” o studiate ad-hoc, il brevetto UE che ora il GSE richiede obbliga ad orientarsi su di un sistema certificato in tal senso.

Solrif di Schweizer

Attualmente sono due le soluzioni più diffuse e con il maggior numero di approvazioni. Una è rappresentata dal sistema SOLRIF. Sviluppato dalla svizzera Schweizer che permette alla stragrande maggioranza dei moduli “frameless” (senza cornice) di integrarsi e rendere di fatto la superficie fotovoltaica una copertura impermeabile. Il fatto che molti produttori di moduli fotovoltaici (Centrosolar e Sunpower in testa) abbiano creato una linea specifica già predisposta per questo sistema di fissaggio rende le cose più accessibili anche da un punto di vista economico, di fatto per un impianto di questo tipo, l’investimento iniziale è del circa 10% in più rispetto ad un impianto fotovoltaico con installazione tradizionale. Per poter essere installato, questo sistema richiede una pendenza minima del tetto di 10° e massima di 70°, va aggiunto che nell’intervallo compreso tra 10° e 25° di inclinazione è comunque necessaria una guaina sottostante per garantire la massima impermeabilità.

Sunlap di Saint Gobain Solar

Un altro sistema che ha già ottenuto un buon numero di approvazioni GSE è il SUNLAP, prodotto dalla Saint Gobain Solar, qui non si tratta di sistema di fissaggio ma di vere e proprie tegole fotovoltaiche disponibili in 12 diverse dimensioni che, avendo una sovrapposizione di 12 cm. Una dall’altra, rendono anch’esse la superficie fotovoltaica impermeabile. In questo caso la pendenza minima richiesta è 14°, le tegole sono disponibili in versione mono o policristallina, anche qui, l’investimento iniziale risulta essere del circa 10% superiore ad un impianto tradizionale. A conti fatti, l’integrazione con caratteristiche innovative è la soluzione più remunerativa dal punto di vista incentivante, anche in virtù del fatto che la tariffa di 0,410 €/Kwh (per il secondo semestre 2012) viene concessa su uno scaglione unico di potenza tra 1 e 20 Kwp, mentre da 20 a 200 Kwp si abbassa a 0,373 €/Kwp ed oltre i 200 Kwp a 0,345 €/Kwp, cifre di tutto rispetto se confrontate a quelle degli impianti tradizionali.

 

Il Gse valuta i casi uno per uno

Resta il fatto che il GSE non ha stilato (e molto probabilmente non lo farà mai) un elenco delle soluzioni commerciali che garantiscono un accesso automatico all’incentivo maggiorato, questo perché l’ente valuta i casi uno per uno, da qui anche la necessità di affidarsi ad aziende installatrici con una certa esperienza sia in materia tecnica che fiscale, in quanto la mole di documentazione da produrre e le procedure di installazione vanno fatte a regola d’arte per non rischiare di perdere il contributo.
Va rammentato anche che l’incentivo maggiorato per questo tipo di impianti non è cumulabile con l’incremento per smaltimento amianto (+0,05 €/Kwh), né con quello a filiera europea (+10%), lo è invece per la maggiorazione sull’uso efficiente dell’energia. Non va scordato neanche il fatto che detti impianti, qualora superino la potenza di 1Mw su tetto o 200Kwp nella categoria “altri impianti” non hanno bisogno dell’iscrizione al registro grandi impianti (già chiuso peraltro).