Fotovoltaico, il fai da te piace, ma costa

Noi italiani siamo sensibili al tema ambientale,

I numeri della consapevolezza

In particolare, dice lo studio, il sistema fotovoltaico,  risulta il più conosciuto. È alta anche la consapevolezza (71,2%) tra chi ha scelto o sta valutando di investire su impianti a fonti rinnovabili, degli incentivi esistenti (“scambio sul posto”, detrazioni fiscali e riqualificazione energetica degli edifici) messi a  disposizione dallo Stato.

Tra villette e assemblee condominiali

Ovviamente, la cosa si fa più interessante per chi è un possessore di villette, case a schiera o indipendenti, mentre l’attenzione verso il fotovoltaico si abbassa per chi vive in edifici grandi dei quali sono ben note le liti senza esito nelle assemblee condominiali, anche perchè sia i costi ma anche i benefici, andrebbero ripartiti

Pur se nettamente favorevoli, chi abita in villette a schiera o in case bifamiliari fa registrare un tasso di contrarietà all’aggregazione leggermente più alto rispetto alla media. Molto probabilmente il fatto di essere isolati e in pochi vicini tende a far percepire uno scarso vantaggio di risparmio.

La maggior parte delle persone intervistate si è detta disponibile a investire in impianti fotovoltaici per produrre da sé energia e creare gruppi di autoconsumo (77,9%), e ne percepisce l’importanza ai fini della riduzione delle emissioni (80,7% intervistati) nonché dell’abbattimento del costo in bolletta (42,8%).

Ma costi sicuri per avere risparmi incerti ?

La propensione del Paese verso l’ autoproduzione e autoconsumo di energia elettrica è tuttavia frenata dalla percezione di un rientro economico (considerando risparmio in bolletta, vendita dell’energia eccedente e agevolazioni ) non nel breve periodo, ma nel medio, tenendo in conto circa 6 anni.

La consapevolezza forse, che per quanto la casa resti un bene di assoluta importanza e prioritario, un risparmio in 6 anni, non viene sempre percepito come alto, in quanto è un lasso di tempo nel quale molte condizioni possono cambiare. In altre parole, il pensiero generale è l’autoproduzione di energia mediante fonti rinnovabili apporti dei reali benefici, anche se con risultati registrabili solamente nel lungo periodo.
Inoltre l’investimento non è sempre a buon mercato, e l’incertezza di quello che dovrebbe essere un guadagno a fronte di un investimento, come per qualsiasi altro business frena questa iniziativa da parte delle famiglie con medio – alto reddito italiane