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Greenpeace: Apple è la migliore sulle energie rinnovabili

Un cuore verde pulsa dentro la mela bianco latte, made in Cupertino. È quanto emerge da una ricerca condotta dal colosso ambientalista Greenpeace, che conferisce alla casa fondata da Steve Jobs la maglia rosa, in tema di impiego di energie rinnovabili.

L’impegno profuso dall’azienda americana non si ferma infatti solo a misure tali da conferire una mano di smalto brillante sulla facciata.
Le misure adottate vanno al centro del problema della sostenibilità, individuando strategie rispettose dell’uomo e dell’ambiente.
Ecco che sono nati così i Datacenter alimentati interamente con energie rinnovabili, ma anche altre iniziative a protezione del pianeta.
Insomma, un pacchetto di proposte che posiziona la Apple al top della graduatoria contenente le principali aziende tecnologiche all’interno delle quali batte un cuore verde.

Grazie all’impegno del colosso a stelle e strisce, i numerosi utilizzatori dei servizi cloud possono così contare su dei server remoti non alimentati da energia prodotta con gas naturale, carbone o nucleare.

Peraltro, come è ben noto, l’azienda vive periodi di costante crescita ed anche questa si basa sul presupposto di utilizzo di energie interamente rinnovabili. Ecco allora che anche i tre Datacenter indicati nel programma di sviluppo a breve termine, saranno alimentati da energia solare, eolica oppure di origine geotermica, senza cioè immettere un solo grammo di CO2 nell’aria.

Chiaramente, questo vale anche per l’utilizzo di tutti gli altri servizi offerti dalla casa di Cupertino, così anche quando scaricherete musica dallo Store di Itunes potrete contare su attrezzature interamente alimentate da energia verde.

Ma non è tutto, l’azienda ha anche promosso la progressiva riduzione, nei propri prodotti, delle sostanze tossiche usate fino a qualche tempo fa. Ecco che così spariranno, se ciò non è ancora avvenuto, materie come PVC, ritardanti di fiamma bromurati e i tanto temuti ftalati.
Un impegno crescente che tuttavia non sazia ancora l’appetito ecologico del management Apple. Ecco che prendono così vita le campagne di riciclo della cosiddetta spazzatura elettronica, di quei prodotti cioè ad alto contenuto tecnologico arrivati a fine del ciclo di vita. Si tratta di materiali contenenti spesso sostanze dannose per l’ambiente, che vengono così prontamente riciclati e utilizzati all’interno della industria americana, per dare vita a nuovi componenti.

Proteggere l’ambiente vuol dire anche, per Apple, difendere le foreste. Nasce così la partnership firmata recentemente con un importante ente americano, che consentirà di proteggere 36.000 acri di foresta.
Ovviamente anche la carta impiegata per l’imballaggi e i manuali tecnici dei prodotti Apple sarà tutta a provenienza certificata, nessun albero sarà ingiustificatamente abbattuto per produrli.

Infine, un occhio viene lanciato anche verso i paesi emergenti, troppo spesso poco attenti alle istanze del pianeta. Apple contribuirà così allo sviluppo di imponenti impianti fotovoltaici in Cina per alimentare le proprie fabbriche.