Il nuovo Decreto Legislativo 102/2014 per l’efficienza energetica

Sulla Gazzetta Ufficiale del 18 luglio era stato pubblicato il Decreto Legislativo 102/2014, in recepimento alla Direttiva europea 2012/27/UE per la promozione dell’efficienza energetica, ma questo, a causa di un  “mero errore materiale”, era privo degli Allegati che sono stati così pubblicati mediante rettifica sulla Gazzetta stessa in data 24 luglio. Dovrebbe così ora essere completo e pienamente operativo il Decreto Legislativo n. 102 04/07/2014, entrato teoricamente in vigore giá il 19/07/2014, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE, abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE e che stabilisce le misure per la promozione e il miglioramento dell’efficienza energetica nel nostro paese, attivando così lo stanziamento di 800 milioni di euro destinati ad interventi di riqualificazione energetica. In breve il Dlgs suddetto contiene le misure necessarie per raggiungere l’obiettivo comunitario fissato dall’UE di riduzione del 20% dei consumi energetici nazionali entro il 2020 e per far ciò si interviene su tre fronti: innanzitutto quello della Pubblica amministrazione, ma anche coinvolgendo imprese e cittadini. 
Vediamo dunque in sintesi i contenuti del decreto.
L’ENEA, anche al fine di incrementare il numero di Edifici a Energia Quasi Zero di cui al Dlgs 192/2005, a cadenza triennale dovrà predisporre, sia per gli edifici pubblici che privati, sia ad uso residenziale che commerciale, una proposta di riqualificazione energetica.
Dal 2014 al 2020, bisognerà procedere alla riqualificazione energetica quanto meno del 3% della superficie coperta utile climatizzata degli edifici che siano di proprietà della pubblica amministrazione centrale; obbligo valevole, al momento, per gli edifici con superficie complessiva superiore ai 500 mq, limite dimensionale che però a partire dal 9 luglio del prossimo anno scenderà fino a 250 mq. Resteranno esclusi gli immobili vincolati, qualora gli interventi necessari per la riqualificazione dovessero comportare modifiche inaccettabili del loro carattere o aspetto, gli edifici destinati alla difesa ed i luoghi di culto. Al raggiungimento dell’obiettivo annuo di riqualificazione energetica prefissato dovranno collaborare anche gli occupanti degli edifici, attivando misure organizzative e comportamentali atte a limitare il consumo energetico.
Tutti gli interventi dovranno essere programmati ed attuati sulla base di una diagnosi energetica o seguendo quanto meno ciò che viene indicato nell’Attestato di Prestazione Energetica degli immobili stessi e le P.A. dovranno incentivare il ricorso al finanziamento tramite terzi, ai contratti di rendimento energetico o affidarsi ad una o più ESCO. Per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici, per il 2014/2015, sono stati destinati fondi per 30 milioni di euro, ai quali fino al 2020 potrebbero aggiungersi altri 25 milioni; senza contare che 50 milioni dovrebbero provenire dalle aste delle quote di emissione di CO2 e altri da fondi ministeriali, ai quali poi andranno sommati i finanziamenti privati che potranno essere attivati attraverso contratti di prestazione energetica che ricompensino in qualche misura gli investimenti mediante risparmi sulla bolletta. 
Le aziende e le imprese considerate ‘energivore’, a partire dal 5 dicembre del prossimo anno, saranno tenute ad eseguire diagnosi energetiche periodiche, al fine di individuare gli interventi più efficaci che consentano loro di ridurre i consumi e a tale scopo sono stati stanziati 105 milioni di euro. Per i privati nel decreto troviamo, oltre a bollette più trasparenti, i bonus volumetrici valevoli per gli edifici energeticamente efficienti.
Il decreto prevede inoltre che a livello nazionale vengano messi a punto regimi di qualificazione, accreditamento e certificazione dei soggetti operanti nel settore dei servizi energetici, per la definizione dei quali è già stata attivata Accredia, che entro la fine dell’anno solare dovrà sottoporre ai Ministeri dello sviluppo economico e dell’ambiente, delle proposte in tal senso.
Infine viene istituito il Fondo nazionale per l’efficienza energetica, che da oggi al 2020 sarà alimentato con lo stanziamento di 70 milioni di euro annui, sarà suddiviso in due sezioni (una per la concessione di garanzie e l’altra per l’erogazione di finanziamenti per interventi di efficienza energetica) e servirà principalmente a finanziare la riqualificazione energetica di edifici proprietà della pubblica amministrazione, la realizzazione di reti per il teleriscaldamento e/o per il telereffrescamento, l’efficientamento di servizi ed infrastrutture pubbliche, la riqualificazione energetica di interi edifici, tra cui quelli di edilizia popolare e la riduzione dei consumi di energia nei processi industriali.

http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/07/18/14G00113/sg

 

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