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Smart cities: le linee guida e le prospettive future

Pochi giorni fa la città di Copenhagen ha conquistato il titolo di Capitale Verde Europea in quanto considerata un esempio di sostenibiltà da seguire. Il modello di Green Economy adottato dalla capitale danese è all’insegna di numerose partnerships pubblico-private che sono il cuore dell’approccio ecologico-innovativo e di sostenibilità lavorativa. Le collaborazioni tra città, compagnie, università ed organizzazioni hanno l’obiettivo di implementare un modello di crescita verde. In particolare Copenhagen è famosa per la mobilità sostenibile, ben 35% degli abitanti si muovono in bicicletta, e per il 2025 la città si propone di raggiungere lo stato di ‘Carbon Neutral’ portando l’utilizzo delle biciclette a coprire il 50% della mobilità totale.

Il progressivo orientamento verso l’implementazione di servizi che rendano le nostre città sostenibili è evidente dal recente rapporto pubblicato da IDC in cui emerge la necessità di allineare ricerca e sviluppo, e promuovere piani di riqualificazione urbana all’insegna di sviluppo sostenibile, tagli all’emissione di gas serra, gestione e trattamento dei rifiuti e risparmio energetico. Tra gli strumenti proposti per raggiungere questi obiettivi ambiziosi figurano IT, piattaforme mobili, miglioramento del rapporto azienda/ente e cliente/cittadino, open data, sviluppo di app avanzate per cittadini e aziende, formazione di cittadini e imprese, Internet of Things, cloud, incremento delle partnership pubblico-private.

Tuttavia c’è chi, oltre a pianificare le strategie del futuro, si chiede come sia effettivamente possibile implementare un modello di sviluppo sostenibile nelle più grandi metropoli, e cerca di individuare modelli e stili di vita che possano rendere fattibile la transizione verso la smart city. Terreform è un’associazione basata a New York che da sei anni studia quali soluzioni possano essere adottate dalla grande mela per avviare un modello di sostenibilità funzionante ed efficiente.
Il progetto New York (Steady) State ha studiato estensivamente tutti i sistemi auto sufficienti che si sono avvicendati nella storia, dal kibbutz al farming agroponico di Cuba, cercando di capire quali siano le strutture e le tecnologie che potrebbero consentire il passaggio di NY, e in generale di qualsiasi città nel mondo, ad una città auto sufficiente dal punto di vista di produzione del cibo, smaltimento dei rifiuti, gestione dell’efficienza energetica, trasporti, edilizia e miglioramento del microclima.
Nonostante le soluzioni proposte da Terraform siano talvolta estremamente ambiziose e alla soglia della visione utopica, il progetto in sè mostra la crescente consapevolezza, da parte di cittadini e organizzazioni, della necessaria conversione ad un modello di vita sostenibile di cui la città è l’untà realizzativa di base.
 

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