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Nasce il “fiore” fotovoltaico in grado di ricaricare i dispositivi mobili e decorare l’ambiente

Chi ha detto che arte ed energie rinnovabili non siano concetti tra loro coniugabili? Se normalmente si è soliti associare l’idea di fotovoltaico a vistosi pannelli, decisamente poco attraenti, posizionati sulle coperture degli edifici, d’ora in poi dovremmo abituarci a pensare al fotovoltaico anche come prezioso elemento decorativo, in grado di abbellire i nostri ambienti domestici ed allo stesso modo di fornire la carica necessaria ai nostri dispositivi mobili.

Il ricercatore designer nipponico Hiroshi Segawa, docente presso il Centro di ricerca per la Scienza e la Tecnologia Avanzate dell’Università di Tokyo, ha creato “Annabelle” un singolare quadro fotovoltaico che integra delle celle solari organiche di vetro colorato raffiguranti essenze floreali ad una raffinata struttura lignea a graticcio, che rievoca quella tipica delle porte tradizionali giapponesi.
Il nome dato al prototipo, che riprende quello di una particolare varietà di ortensia bianca di cui il pannello riproduce le fattezze, è evocativo delle intenzioni del suo creatore: coniugare estetica ed energie rinnovabili, per un futuro più Green e sostenibile, ma al contempo più piacevole da ammirare.
Si tratta sostanzialmente di una “scatola decorativa” di dimensioni piuttosto contenute, pari circa a 20 cm per lato, nella quale i petali dei fiori assorbono energia dal sole: quando diventano di colore blu significa che il dispositivo è carico di elettricità, abbastanza da riuscire a ricaricare un cellulare per almeno due volte consecutive, mentre quando sono bianchi indicano che è scarico. Le celle fotovoltaiche organiche sono perfette per questo tipo di applicazione, in quanto non solo sono decisamente meno costose di quelle classiche al silicio, ma sono anche molto più flessibili e riescono così ad essere plasmate in modo da assumere le forme più disparate, per regalare alle nostre case un tocco di energia e di colore in più.
Come ha spiegato Hiroshi Segawa, Annabelle è solo un prototipo, un modello da cui partire, ma sulla stessa riga è possibile creare una quantità infinita di soggetti diversi, ispirandosi a ciò che più si preferisce, tanto che lui ha già pensato ad un modello che riproduca le fattezze di una pop star nipponica ed un’altro ispirato al presidente francese Francois Hollande.

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