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TECNOLOGIE A SECCO: UNA MARCIA IN PIÙ

La costruzione stratificata a secco, denominata anche S/R (Struttura-Rivestimento), minimizza l’uso dei materiali, consente una progettazione mirata ai reali requisiti di qualità e ad alte prestazioni di risparmio energetico.

I requisiti, come sappiamo, derivano dalle esigenze, così come viene chiarito nella normativa tecnica e dallo sviluppo di ricerche settoriali. Un confronto puntuale con una delle possibili classificazioni delle esigenze, non solo dimostra la totale affidabilità della tecnologia a secco nei confronti degli utenti,ma rassicura anche quegli operatori del processo edilizio (committenti, progettisti, costruttori) che vogliono scegliere la strada promettente e innovativa, almeno in parte,della tecnologia a secco.

Tra i primi requisiti, quello di stabilità statica e dinamica, a fronte di eventi sismici, è facilmente risolvibile con tecnologie a secco che impiegano strutture portanti composte da elementi metallici (che rispondono meglio alla sollecitazione sismica) ma, anche altre esigenze possono essere soddisfatte con una certa facilità, superiore a quella di tecnologie tradizionali; per esempio, il requisito di personalizzazione, che permette di adattare, in fase di progetto, forma e concezione degli spazi costruiti a specifiche esigenze degli utenti.

Per quanto riguarda le prestazioni di carattere ambientale e tecnologico più importanti, come il comportamento nel tempo o il comportamento energetico e ambientale, non è corretto pensare che le tecnologie a secco siano in sé migliori o peggiori rispetto a quelle tradizionali basate sull’uso del calcestruzzo o delle murature, in quanto, i comportamenti dipendono essenzialmente dal progetto dell’edificio e solo parzialmente e di conseguenza dalla tecnologia prescelta. Un vantaggio evidente di questa tecnologia sta nella loro tipica adattabilità a condizioni molto variabili: di carattere climatico, geografico, urbanistico. I vantaggi derivano dalla naturale predisposizione di questi sistemi a rispondere alle condizioni in cui si trovano, garantendo sempre i requisiti di benessere, proprio per la loro specializzazione funzionale a seconda dei mix di strati e di componenti che vengono definiti dal progettista. Collegato al carattere di adattabilità c’è quello dell’alto livello cui possono pervenire le soluzioni progettuali: per esempio, dalle pareti esterne ci si può attendere prestazioni di carattere termico ed energetico del tutto paragonabili, in certi casi superiori, a quelle ottenibili con altre tecnologie.

È possibile anche risolvere problemi di natura apparentemente contrastante, come quelli che nascono quando si vorrebbero pareti leggere e fortemente isolanti per il risparmio energetico ma, al contrario, dotate di massa considerevole per l’isolamento acustico.

Dove la tecnologia a secco può fornire soluzioni uniche e preziose è nella possibilità di proporre, per i diversi fronti di un edificio, pacchetti con prestazioni differenti che possono mantenere la stessa definizione formale, o, al contrario, fornire un’ampia gamma di soluzioni diverse con prestazioni costanti. Ciò consente di progettare spazi diversi e variabili caratterizzati da obiettivi architettonici elevati, come quello di enfatizzare il rapporto con il luogo e consentire una completa integrazione visiva.

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