I Rockefeller abbandonano il petrolio ed investono sulle energie rinnovabili

Si sente parlare sempre più spesso dell’ “avanzata” delle fonti energetiche rinnovabili e del fatto che in futuro queste dovrebbero soppiantare i combustibili fossili, principali responsabili dell’inquinamento atmosferico e peraltro destinati progressivamente ad esaurirsi. Un segnale forte e simbolico, in tal senso, è arrivato proprio ieri da parte degli eredi di John D. Rockefeller, l’uomo che a metà dell’Ottocento fondò la Standard Oil ed un immenso impero finanziario proprio grazie al petrolio. I suoi discendenti hanno ufficializzato l’intenzione di puntare tutto sulle energie rinnovabili disinvestendo dalle attività legate ai combustili fossili, tutti gli 860 milioni di dollari di cui può disporre la loro organizzazione filantropica, denominata Rockefeller Brothers Fund, per unirsi al “divestment movement”, movimento lanciato un paio d’anni or sono da alcune università statunitensi.
L’annuncio ufficiale è arrivato ieri alla vigilia del Summit sul clima dell’ONU e le dichiarazioni sono state forti ed esaustive: “Siamo certi che se Rockefeller fosse qui investirebbe nell’energia rinnovabile”, oggi rinunciarvi per preservare un pianeta in buona salute è un “dovere morale”. Peraltro il vecchio magnate del petrolio era non solo un abile uomo d’affari proiettato verso il futuro, ma anche un filantropo ed un grande amante della natura, che ha contribuito con la donazione di ingenti somme a creare diverse oasi naturali nei più grandi parchi statunitensi.
Il Global Divest-Invest oggi comprende 180 istituzioni e più di 700 individui, per un patrimonio che complessivamente vale all’incirca 50 miliardi di dollari; dall’inizio dell’anno ad oggi il numero di fondi pensione, gruppi religiosi e grandi università che hanno aderito a questa campagna è praticamente raddoppiato. Il fine ultimo di questo movimento è riuscire a vendere le azioni di aziende che traggono profitto dallo sfruttamento di combustili fossili per reinvestire i capitali così ottenuti nelle fonti rinnovabili, capaci di generare energia pulita. Chiaramente questa “vendita” difficilmente potrà avere un impatto diretto sui gruppi petroliferi, ma di tratta pur sempre di un segnale positivo, forte ed incoraggiante, specie oggi che anche i Rockfeller si sono uniti alla “causa”.

 

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